Arduino Portenta H7: il ‘mostro‘ per il mercato professionale

Spazio Chirale News   •   12 gennaio, 2020

Non era certo un segreto e nemmeno una novità che Arduino stesse sempre più puntando verso il mercato dell’elettronica industriale professionale.

Dopo aver costituito una vera e propria rivoluzione, democratizzando di fatto la tecnologia dei microcontrollori, e dopo aver subito un lungo periodo di latitanza dal mercato a causa delle note vicende che hanno generato una vera e propria battaglia per il possesso del marchio Arduino e aver raggiunto un nuovo assetto societario, la nuova Company, non più soltanto Community, era ritornata protagonista nel settore maker con un’operazione di differenziazione dalle oramai numerose schede a microcontrollore e PC on board destinate al segmento più hobbistico.

Con l’introduzione della famiglia MKR e delle nuove schede ‘Nano’, Arduino ha già da tempo puntato al mercato più professionale, individuando nello sviluppo di una propria piattaforma IoT il suo nuovo target.

Il nuovo posizionamento appare sensato, soprattutto in considerazione del fatto che il modello Arduino, dopo essere stato per anni snobbato dai professionisti dell’automazione industriale, ha iniziato a travalicare i confini di fab lab e makerspace per entrare nell’industria come strumento di progettazione e prototipazione, rivoluzionando i processi di sviluppo.

Arduino non solo è stato in grado di abilitare alla progettazione elettronica e alla realizzazione di prodotti interattivi un’intera generazione di creativi, artisti, designer e chiunque fosse totalmente a digiuno di elettronica o informatica, ma ha consentito alle aziende di ridurre la fase di sviluppo dell’idea e realizzazione di un primo prototipo a questione di ore anziché di mesi.

La platea degli utilizzatori di Arduino oggi è molto più ampia, e la nuova utenza professionale, al contrario del segmento più propriamente maker, possiede competenze avanzate sulla programmazione e sugli strumenti di sviluppo del firmware. Alla lunga un ambiente troppo semplificato come il tradizionale IDE basato su Processing a cui siamo stati abituati per oltre 15 anni, non può soddisfare i professionisti dell’ICT e dell’Elettronica Digitale.

Ecco perché non siamo stati sorpresi dell’annuncio fatto nel corso dell’ultima Maker Faire di Roma del lancio del nuovo IDE PRO, un ambiente totalmente riprogettato, che pur conservando la possibilità di commutare nella modalità tradizionale di interfaccia, offre una nuova modalità d’interazione, più in linea con gli usi dei programmatori professionali, basata sull’IDE Open Source Eclipse Theia.

Al momento in cui scriviamo il nuovo IDE PRO è ancora in versione alfa, quindi non raccomandata per l’uso reale, e scaricabile dal repository GitHub a questo link.

L’ulteriore segnale della direzione in cui sta andando Arduino è arrivato in questi giorni, con la presentazione al CES 2020 di Las Vegas della nuova scheda Portenta H7. Il nome che richiama il termine latino portentum, mostro, è tutto un programma.

La Portenta H7 è equipaggiata con un  Dual Core composto da un processore Cortex M7, a 480 Mhz, e un processore Cortex M4 a 240 Mhz, comunicanti attraverso RPC.

La nuova scheda sarà un’implementazione nativa della piattaforma IoT Mbed di ARM, sarà in grado di ospitare sketch Arduino classici on top del sistema ARM Mbed OS, interpreti microPython  e Java Script e la suite TensorFlow Lite per lo sviluppo di applicazioni d’Intelligenza Artificiale.

Chirale aveva previsto da tempo questo trend e la nostra offerta formativa era già orientata ai nuovi paradigmi che vedono l’integrazione delle piattaforme IoT con le tecnologie di Machine Learning.

I nostri corsi, a partire da quelli di livello base, tengono conto di questo scenario e siamo tra i primi in Italia a proporre un’offerta formativa che consente di sperimentare da subito i nuovi scenari che a breve avranno un impatto significativo anche sul mercato del lavoro.

Arduino si conferma sempre di più lo strumento ideale per entrare da zero nel mondo delle nuove macchine intelligenti.

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